Ecco, così può iniziare la magia di un piccolo laboratorio ad età mista all’Atelier!

Una mattina come tante altre ma molti amici mancano all’appello, tra inizio delle vacanze e qualche malanno, una delle dade in frigo ha un piccolo mazzetto di fave che le avanza… ed ecco che è naturale portarle all’asilo: saranno i nostri piccoli ad occuparsene!

Così ci dividiamo in gruppetti, per rendere ancora più intima e rilassante l’atmosfera della scoperta 🙂

Parliamo di buchi nella terra, di semini, di foglioline che crescono e fiorellini che sbocciano, di possibili frutti che le piantine possono donarci.. e fra questi ci sono proprio le fave!

Alcuni non le hanno mai sentite nominare, ad alcuni sembrano fagioli, c’è chi ci fa il purè, chi le mangia col formaggio (anche se “io dada col formaggio ci mangio il salame!” cit. ): noi oggi ci occuperemo di pulirle, con tanta cura e calma curiosità.

La scoperta delle fave

Seduti, ognuno coi suoi baccelli, per prima cosa li apriamo: chi li spezza a metà, chi da sopra li apre come una chiusura lampo, chi riduce la buccia in tanti piccoli pezzettini.. e già qui cambiano gli sguardi: i più piccoli che si illuminano con occhi felici pieni di stupore ogni volta che trovano una fava all’interno della spessa buccia, bimbi grandi con aria severa e concentrata che usano le mani con competenza e attenzione… pulire le fave è un gioco molto serio!

Tra espressioni soddisfatte e applausi di autocompiacimento l’attenzione è ancora inaspettatamente alta, possiamo procedere a qualcosa di ancora più complesso: togliere il “guscio” alle nostre fave!

Qualche bimbo comincia a distrarsi mentre altri, impensabilmente e soprattutto i più piccoli, con ostinata dedizione continuano, lentamente, ognuno con la sua tecnica più o meno efficace: l’autostima cresce,  consapevoli che la competenza nella motricità fine che stanno sperimentando non è assolutamente banale o scontata…

Inevitabilmente anche gli occhi delle dade brillano: li vediamo ogni giorno, consapevoli della loro continua crescita, sempre attente ai piccoli grandi traguardi quotidiani, ma alla fine anche noi ci stupiamo quando li vediamo così attenti e capaci, in un gioco così poco strutturato ma che richiede davvero tanta precisione.

Ed è così che, dopo un bel sospiro soddisfatto, si conclude il nostro laboratorio “naturale” e rilassante – quasi bucolico – e si può tornare alle corse matte e alle scalate sugli alberi:

“lo sai che io ho sbucciato le fave?” “anche io, e sono stato proprio bravo”.

Grazie bimbi, è sempre bello vedervi così… GRANDI e PRESENTI!

Dada Titti B