Qualche giorno fa ho ricevuto questa lettera da una nonna, madre di una mia cara amica. Ho trovato  molto interessante il confronto che mi ha richiesto. Ve lo ripropongo integralmente perchè credo che l’argomento ne valga la lunghezza.

Ciao Caterina cara ho bisogno di un consiglio…mi sento una nonna in crisi.
Il mio piccolo cucciolo Manuele, compira´ tra una settimana 2 anni ed la mamma ha deciso che gli togliera´ il ciuccio in quell´occasione. Da settimane parla di questo dicendogli che tra poco ricevera´un bel dono ma in cambio dovra´dare ad degli uccellini il suo ciuccio.
Non discuto del fatto di togliere il ciuccio, anch´io a suo tempo l’ho tolto a Serena (la mamma) con un´iniziativa che mi ero inventata di sana pianta.
Ogni giorno tagliavo un pezzetto del suo ciuccio e le raccontavo la storia di un topolino che se lo stava mangiando…ha funzionato, quando non e´piu´riuscita a metterlo in bocca ha fatto senza…
Manuele e´molto affezionato al suo ciuccio; quando sto io con lui cerco di distrarlo e funziona il piu´delle volte.
Tra pochi mesi come sai nascera´il suo secondo bambino e senza dubbio non e´il caso iniziare a toglierlo in quel periodo… Tu hai tre figli come ti sei comportata? Io faccio fatica a pensare che fra qualche giorno dovro´sicuramete consolarlo…il ruolo di nonna e´cosi ´diverso da quello di madre e io non voglio andare contro Serena.
Linda


Carissima Linda,
Io non ho mai dato il ciuccio ai miei bimbi, a nessuno dei tre. In compenso le ho allattate (parlo di Ines e Miranda perchè Vinicio ancora è lontano dallo svezzamento!) per due anni. Ovviamente è diverso, ma il significato del seno, soprattutto verso la fine, era analogo a quello che può avere un ciuccio. Era presente nei momenti di frustrazione e, soprattutto, per l’addormentamento. Ho sempre sentito quando era arrivato il momento di smettere, sia perchè io non ne potevo più ( entrambe le volte ero già incinta di 4-5 mesi dell’altro figlio), sia perchè mi rendevo conto che loro “potevano farcela”.
Ad entrambe ho tolto il seno spiegando seriamente cosa sarebbe successo nel momento in cui stava succedendo. E, non so come, entrambe hanno accettato la mia decisione, magari piangendo un pò il giorno dopo, ma non è durata più di uno o due giorni.
Credo che i bimbi abbiano bisogno di sentire che c’è qualcuno che sia in grado di contenerli, di contenere le loro emozioni, le loro paure, le loro frustrazioni.
Quando dissi a Ines che sarebbe stata l’ultima volta che prendeva “la titta” avevo una gran paura, perchè immaginavo la sua crisi e la sua sofferenza; ma le ho parlato con tutta me stessa, dicendole che sapevo che lei ci sarebbe riuscita e che se avesse avuto paura o rabbia io ci sarei comunque stata.
A volte è più la nostra difficoltà nell’accettare e sopportare le frustrazioni dei bimbi che rendono un groviglio complicato ogni passaggio di crescita. Probabilmente anche Manuele avrà qualche momento di frustrazione, di pianto, di crisi, ma se glielo lasciamo vivere si scoprirà più grande e più forte. Da parte nostra deve passare tutta la vicinanza e comprensione, l’accettazione della sua sofferenza e di questo momento, deve passare la capacità di esserci comunque, anche nella sua prima grande crisi d’identità!
Associare la frustrazione a una ricompensa non innesca un buon meccanismo perchè aggira il problema che potrebbe uscire in maniera ancora più “violenta” inaspettatamente (soprattutto perchè arriva pure un fratellino).
Immagino che Serena stia facendo tutto questo in buona fede e immagino pure che ci abbia riflettuto tanto, ma, per esperienza, creare l’aspettativa di qualcosa a un bimbo così piccolo crea confusione, perchè non ha ancora la percezione del tempo e non ha idea di cosa potrà succedere.
Il dono dovrebbe arrivare perchè è il suo compleanno e non perchè lascia andare il ciuccio, che tra l’altro, è una parte importante della sua vita!
Uno scambio di questo tipo (se fai il bravo- ovvero ti impegni a lasciare il ciuccio e non piangi- allora arriva il dono) rafforza:
– la convinzione che lui, da solo, non ce la può ancora fare; gli si deve spostare l’attenzione su un altro oggetto/regalo per non sentire il dolore. Invece è proprio perchè lui ce la può fare, che si toglie il ciuccio…se no è meglio tenerlo finchè lui non è pronto (sempre che non sia la paura dei grandi di affrontare la sua frustrazione che fa si che si rimandi il problema.)
-il meccanismo: ti regalo qualcosa purchè ti impegni. Ora è solo un piccolo dono, ma immaginalo tra 10 anni, questo meccanismo.
-la percezione che la mamma non è in grado di contenere la frustrazione e di digerire (passami il termine psicanalitico) le sue sofferenze. E questa è la cosa che rende così difficile questo passaggio di abbandono dell’oggetto amato, ciuccio. La mamma deve essere integra e coerente, serena e sicura del suo bimbo, sincera e soprattutto convinta. Associare un momento così delicato a dei meccanismi un pò sottili (compleanno, regalo, impegno, attesa, aspettativa..) non la presenta così sicura..e se non lo è la mamma, come può esserlo Manuele? E questo i bimbi lo sentono, è la cosa che sentono più di tutte!!! Soprattutto se le mamme hanno pure la pancia!!!!

Io credo che Manuele, se percepisce la vostra forza e la vostra serenità nel credere che lui ce la può fare, non avrà grandi problemi.
In quanto a te, come nonna, devo farti i miei complimenti perchè mi piace moltissimo il tuo modo di non giudicare quello che fa Serena come mamma, il non volerle andar contro (e quindi rispettare le sue scelte educative) e, al contempo, interrogarti su come puoi migliorarti in questo nuovo ruolo che stai vivendo. Bellissimo sentirti e sentire quanta libertà ci metti nel volerti confrontare.
Penso che tu possa semplicemente essere come sei, questo è un lavoro che deve fare la mamma in primis, e poi il papà (che non so come si staglia in questa situazione).
Quello che mi racconti su come reagisce Manuele al tuo approccio al ciuccio spiega molto di ciò che ti ho scritto sopra. Se il più delle volte funziona così, vuol dire che lui è sereno e sente la tua forza. Se Serena decide di toglierglielo, e deve essere definitivo, però, supporta la sua decisione e lasciagli vivere la crisi, vedrai che farai bene, ne son sicura.
Mi è sembrato molto bello il tuo stratagemma per togliere il ciuccio ad Serena quando eri tu la mamma, senza troppi preamboli, il ciuccio è fisicamente, dolcemente, sparito. E lei si è accorta che in fondo non le serviva.

Per ora ti bacio, spero di poterti esser stata di conforto, di confronto.
Caterina