Possiamo dirlo: il tema dell’anno ha giocato a nascondino con noi.

C’era, non c’era, a volte ci sembrava di afferrarlo, a volte scivolava via … ma siamo pronte per raccontarlo!

Il tema di quest’anno era APRIRE LE PORTE.

Aprire le porte significa anzitutto ricercare un’attitudine di APERTURA.

Occorrono energia, entusiasmo e volontà per sostenere le nuove possibilità.

Allo stesso tempo è importante avere la propria zona di confort e delle pratiche consolidate a cui tornare per riposarsi e riconoscersi prima o dopo una nuova sfida.

Perché possiamo aprire una porta solo se sappiamo anche chiuderla. È necessario saper padroneggiare entrambe le possibilità per lanciarsi in una nuova avventura.

Portare avanti una modalità quotidiana di open group al nido e alla materna.

Abbiamo sperimentato come aprire fisicamente le porte e lasciare che i bambini potessero andare dove preferivano nelle prime due ore della mattinata.

Un bambino arriva e può decidere se andare in sezione, in palestra, nell’angolo lettura o in quello della costruttività. La merenda è libera, è un buffet a disposizione dalle 8 alle 9,45. Ogni bambino sceglie i tempi e gli spazi in cui preferisce stare, in base al suo orario di arrivo e alle sue esigenze.

PORTE APERTE: ogni spazio ha le sue poche regole che consentono a tutti di vivere bene. Ad esempio chi vuole correre e muoversi sa che può andare in palestra, ma non in sezione. Ogni angolo si caratterizza con dei materiali che quindi non si spostano, altrimenti tutto perderebbe la sua forma e non ci si potrebbe più orientare.

Quando abbiamo proposto questa novità (nella primavera) sono bastati pochi giorni perché i bambini comprendessero e rispettassero questa semplice organizzazione. Qualche giorno in più per noi per darsi un filo comune, perché poche e sensate regole in realtà consentono la libertà. L’assenza totale di norme condivise porta semplicemente al caos, non alla libertà.

Realizzare momenti di open group settimanali tra nido e materna 1-6 anni.

A partire da gennaio una volta a settimana c’è una mattinata in cui le attività sono pensate e proposte per gruppi eterogenei di bambini da 1 a 6 anni. Spesso i bambini possono scegliere che proposta seguire in quale spazio, ad esempio, puoi fare il pane nella cucina della scuola dell’infanzia, puoi dipingere nella palestrina del nido o fare un laboratorio motorio in giardino. Nel corso delle settimane i bambini sono invitati a provare le varie proposte.

Le porte aperte fanno pensare ad ambienti chiusi, in realtà è un metodo applicabile anche all’esterno e anzi, noi dell’Atelier, troviamo il massimo delle potenzialità nella vita all’aria aperta anche per quel che riguarda le attività OPEN GROUP 1-6 anni.

L’Atelier ha tre spazi esterni: il giardino nel nido, quello della materna e una zona piastrellata comune. Possiamo così organizzare due o più proposte nei vari giardini, a volte i bambini scelgono sin dall’inizio a quale laboratorio aderire, a volte sono liberi di muoversi al loro interno nel corso della mattina.

L’open group non si esaurisce con la fine delle attività ma continua con il momento del pranzo, insieme fuori o dentro in tavoli misti. Questo ci piace particolarmente e riusciamo ad unirci quasi tutti i giorni per un pranzo assieme! Nei campi estivi abbiamo sperimentato il pomeriggio comune tra nido e materna. Dopo la nanna facciamo merenda insieme, qualche gioco condiviso ed ecco che arrivano mamma e papà e ci trovano tutti nello stesso spazio.

La sfida dell’orizzonte 0-6

Siamo ormai al secondo anno della scuola dell’infanzia, per cui le prassi iniziano a consolidarsi. E Allora quest’anno la sfida era andare sempre di più verso un orizzonte 1-6 anni effettivo.

Oramai In Emilia Romagna si parla di orizzonte 0-6 come l’unico futuro verso cui tendere. L’esperienza ci insegna che materializzare concretamente le idee è un processo lungo e complesso e la stessa università non ha ancora previsto un sistema integrato per formare personale che possa muoversi all’interno dello 0-6 ma offre ancora due percorsi separati e distinti tra nido e materna.

C’è ancora tanta strada da fare e il tema che abbiamo scelto “PORTE APERTE” è anche il tema dell’integrazione su più piani dello 0-6.

È un tema da scoprire, in cui l’Atelier si muove tra i primi pionieri, tra sperimentazioni e prove.

Porte aperte nell’equipe: un’unica equipe 1-6 anni

L’Atelier dei Piccoli è nato come nido e la sua naturale continuazione è stata la creazione di una materna. Crediamo sia fondamentale lavorare insieme educatrici, dade e maestre, e per farlo al meglio con rispetto, abbiamo bisogno di conoscersi, di formarci, di lavorare insieme rispettando le particolari e diverse attitudini.

Ci conosciamo tutti, bambini e dade (come ci piace chiamarci!).

Le feste, le merende, i laboratori e le serate Atelier sono spesso comuni tra nido e materna.

Aprire le porte verso l’esterno: scambi, serate e percorso adulti in crescita

Quest’anno più che mai abbiamo realizzato scambi con altri servizi: crediamo che vedere realtà diverse sia sempre occasione di arricchimento.

A volte si tratta di realtà convenzionali, altre volte di posti un po’ speciali che adottano pedagogie particolari, l’importante è essere sempre aperti allo stupore e alla voglia di imparare. Quest’anno abbiamo proposto anche alcune serate che vanno oltre le tematiche strettamente educative: ci piace l’idea che l’Atelier possa ospitare anche proposte più ampie che considerano la persona da un punto di vista olistico.

E anche in questo 2018 abbiamo accolto diverse persone per il percorso “Adulti in crescita” grazie a cui l’Atelier racconta la sua vision e si mostra nella sua quotidianità tra routine e proposte laboratoriali. Il valora di un’osservazione non preparata per noi è fondamentale. Non “prepariamo” attività speciali per chi viene ad osservare una giornata dell’Atelier, ma semplicemente lasciamo osservare ciò che è previsto e ciò che accade, compresi i possibili imprevisti e la ricerca di soluzioni! Come per i bambini, anche per noi è fondamentale vivere nella verità.

Il Viaggio continua…

L’apertura, il mettersi in gioco, al di là delle belle parole, non è sempre semplice, comporta rischi, imprevisti e direzioni che non ti immaginavi nemmeno.

Ti apri alla possibilità di cambiare pelle, lasci il vecchio per qualcosa che ancora non sai. Come un viaggio, sai cosa lasci, non sai cosa troverai, tornerai cambiato ma non puoi prevederlo prima.

E’ importante anche ritornare ciclicamente a ciò che conosci e di un tempo per integrare il nuovo, perché il cambiamento sia sostenibile e soprattutto sia un piacere e un’avventura sempre nuova e piena di stimoli.

E con questo vi auguriamo una bella estate, di riposo, di viaggi e scoperte, per ritrovarci a settembre tra volti amici e conosciuti ma anche con qualcosa di nuovo in ognuno di noi.

Buona estate!

Dada Irene (pedagogista Atelier) con Dada Roberta e Dada Pamela