La diagnosi è chiara: il paziente ha perduto la sua anima.
La cura è unica, ma non offre risultati certi: «Lei deve trovarsi un
posto tutto suo, sedersi tranquillo e aspettare la sua anima».

Protagonista del libro un uomo, che ad un certo punto della sua vita, comincia a maturare la consapevolezza di aver perduto la sua anima, di averla smarrita da qualche parte senza essersene reso conto, occupato a rincorrere impegni e affanni del vivere quotidiano. Confuso e spaventato, l’uomo accetta il consiglio di una saggia dottoressa e si trasferisce in una piccola casa di campagna, in attesa che la sua anima ritardataria (perché, si sa, “la velocità con cui si muovono le anime è
molto inferiore a quella dei corpi”), lo raggiunga e si ricongiunga a lui.

L’anima, luogo d’origine del pensiero e del sentimento umano, ha nell’albo le sembianze di un bambina, quasi dell’infanzia ne condividesse il senso della meraviglia, la curiosità, la sensibilità, il pensiero magico, la vitalità, l’emotività, l’autenticità.

Questo libro è stato pubblicato da poco in Italia per la casa editrice Topipittori che di libri se ne intende.

L’illustratrice è  la polacca Joanna Concejo classe 1971 mentre per il testo dobbiamo ringraziare Olga Tokarczuk polacca anche lei classe 1962.

Come dico spesso ci sono dei libri che cerchi altri invece che ti vengono a cercare. Ed è proprio quello che mi è successo qualche giorno fa a Bologna mentre ero a Mirabilia, libreria  e galleria d’arte dove almeno una volta nella vita bisognerebbe entrare.

“…e tu?”

È stata la prima cosa che mi sono detta quando mi sono ritrovata davanti lui,l’albo illustrato che sai già che sfoglierai da sola a casa … e poco dopo ti dirigi dal libraio per acquistarlo. Sai già che dentro quel titolo c’e’ qualcosa che ti risuona e ti collega alle immagini.
Così mentre vai a casa hai il sorriso di chi ha vinto alla lotteria e la fretta di chi sta per perdere l’ultimo treno.
Ci sono libri che ti emozionano e sai che  ti cambieranno la giornata.

Mi sono appassionata ai libri illustrati per grandi, per adulti, diversi anni fa scoprendone la potenza e il valore oltre che la bellezza nelle immagini e nei testi.  Ci sono libri che ti accompagnano in momenti particolari della vita, momenti in cui sfogliare un albo e riflettere,  nutrirsi delle immagini e perdersi nei racconti possono aiutare, possono dare un respiro diverso. Possono avere un valore introspettivo portandoti altrove, alla riflessione e a considerazioni meravigliose. Godersi un bel libro, prendersi un momento per sé, “staccare” la spina e isolarsi dai doveri e corse contro il tempo si può e fa davvero bene ql cuore. Rimandare “a dopo ” e prendersi cura di sé perché no anche attraverso un bel libro.

Tornando a “L’anima smarrita”… vorrei raccontarvi di più “sulle due polacche”.
Joanna Concejo crea tavole di una bellezza introspettiva e i suoi personaggi “possiedono” un certo carattere. Sono immagini nostalgiche, poetiche e a volte oniriche. Sono tavole che fanno bene al alla vista, non turbano ma ti inteneriscono e a volte ti commuovono. Ti portano in un tempo lontano fatto di ricordi e nostalgici pensieri.
Olga Tokarczuk invece regala ai lettori una profonda domanda relativa al tempo, all’infanzia, alla vita e, sì, alla propria anima, alla propria dimensione spirituale, a quella dimensione che rende l’uomo estraneo a se stesso, a quella dimensione che consuma l’uomo nell’insoddisfazione…
ma nello stesso tempo regala all’uomo volti da guardare, luce, colore. E lo fa con un racconto che, di per sé, non ha nulla di mistico o di astratto.

Per quello che mi riguarda questo libro è di una bellezza disarmante e di una poesia rara. Lo inserirei tra quelli “necessari”… e avendo voglia di condividere anche altri titoli vi suggerisco alcuni tra quelli della mia lista “i necessari”.

Vi auguro buone letture e buoni sogni e se avete voglia (e tempo!) andate in libreria e fatevi sorprendere.

Dada Roberta

“Noi” di  Fabio Magnasciutti

“Aeterna” di Loredana Fulgori

“Little Red” di Beatriz Martin Vidal

“Il bosco addormentato”  di Rébecca Dautremer

“Stanze” di Lorenzo Mattotti

“Polline” di Monica Barengo

“Calando” di Roger Olmos

“Ricordati che la luce è del cielo” di Katje Vermeire

“Confesso che ho desiderato” di Giulia Belloni Peressutti

“Angeli” di Sonia Maria Luce Possentini

“La strega e lo spaventapasseri” di Gabriel Pacheco.