Che giornata meravigliosa abbiamo trascorso al maneggio Don Chischiotte di Bologna!

Ci siamo trovati là accompagnati dai genitori, e accolti dalle dade in mezzo ai cavalli che man mano iniziavano a uscire dai box per godere del sole e del prato.

Valerio e Lula andavano sono andati a prendere i pony e i cavalli chiamandoli per nome, ognuno nel proprio spazio dove dormono e mangiano alla sera. Ci hanno raccontato che quella è un po’ come la loro cameretta e ogni sera vanno sempre nel loro posto, vicino all’amico con cui stanno meglio perchè anche loro hanno simpatie e antipatie.

Il box ha uno spazio da cui i cavalli osservano, tirano fuori il lungo collo e se ci avviciniamo ci annusano, a volte leccano pensando che gli portiamo un buon bocconcino!

E poi comunicano tra loro con strane smorfie e suoni buffi che ci fanno ridere ma anche un po’ spaventare.

Così inizia la nostra mattinata, con un po’ di nuvole e un po’ di vento.

Ci raccogliamo dentro la spaziona Club House dove possiamo lasciare tutto e dove torneremo a fare merenda, ma siamo eccitati e felici e non vediamo l’ora di iniziare. Meglio allora lavorare in gruppi che in 26 possiamo spaventare i cavalli.

Loro sono grandi e forti, ma noi siamo tantissimi e rumorosi.

Poche fondamentali regole prima di iniziare: ci si avvicnina piano, con cura, non si passa mai dietro ai cavalli perchè non ci vedrebbero e muovendosi potrebbero pestarci o possiamo spaventarli. Sono animali delicati e sensibili e facili alla fuga. Questo non ce lo aspettavamo proprio!

Così in gruppi da 4 o 5 seguiamo Valerio, Lula e Viviana che nel frattempo hanno preso i pony, Bincaneve e Pepito e ci insegnano come pulirli dalla terra e dalla polvere, strigliare la coda e addirittura nettare gli zoccoli.

Pieni di attrezzi e buona volontà lavoriamo mezz’ora tra una coccola e una domanda.

Quando l’eccitazione è tanta possiamo fare un respiro, abbracciare il pony con gentilezza o passare le mani nella criniera e subito va meglio.

 

I sorrisi dei bimbi sono incredibili così come la cura nel seguire tutte le indicazioni: puliscono, pettinano, dicono parole gentili, ascoltano e infine ecco che si mette la sella e arriva un piccolo momento magico: seduti sul pony si è davvero in alto.

Wow, fa paura ma è bellissimo e Valerio ci sta vicino mentre Lula risponde ad ogni domanda con pazienza.

Finalmente i nostri amici a quattro zampe sono pronti per giocare insieme, correre liberamente, interagire con Valerio e sporcarsi di nuovo! Un po’ come facciamo noi ogni giorno a scuola e in giardino.

Intanto il resto del gruppo si è concesso una bella passeggiata in campagna ed è ora di fare cambio e merenda.

Dopo due corse nel recinto vuoto dei cavalli dove la fantasia porta a creare percorsi agli ostacoli per bipedi e mille altre storie, ecco il momento di conoscere i cavalli, quelli alti. Scopriamo allora che i pony non sono i piccoli del cavallo ma una razza diversa, e conosciamo anche una puledra di 5 anni giocherellona e altri cavalli altissimi.

Prima li guardiamo brucare, comunicare e giocare tra loro e poi uno alla volta proviamo a “portarli in mano”.

Valerio è nel recinto con la cavalla Piper e ci fa vedere come fare a portarla gentilmente a spasso. Un po’ come un grosso cagnone!

Così uno alla volta, chi se la sente, entra e prende in mano la corda per pochi istanti, giusto il tempo di fare qualche metro.

Quante emozioni contrastanti e potenti in un gesto così semplice: forza, paura, coraggio, rispetto, amore, attenzione, presenza, silenzio…

Questo e tanto altro si alterna sui visi dei bimbi e delle dade che assistono, a volte si preoccupano e partecipano a questo momento così  intenso che regala una grande emozione e qualcosa che è davvero difficile raccontare.

L’unione con un essere grandissimo e forte che nonostante tutto si lascia pian piano spostare da noi con gentilezza.

Tutto questo è possibile perchè i cavalli di Valerio e Antonella sono trattati come essere unici e veri, rispettando il loro carattere, la loro fierezza e natura. Non sottomettendoli con forza ma cercando la collaborazione e l’autorevolezza e una continua relazione tra persone e animali.

Il giorno dopo a scuola abbiamo inziato la mattina con un foglio bianco, colori ad olio e la sola richiesta di disegnare qualcosa della gita, il momento più bello per loro.

Qauasi tutti hanno detto :

Quando ho portato il cavallo !

Aggiungendo sensazioni precise e uniche. Ve ne racconto alcune meravigliose:

Quando il cavallo era dietro di me e camminavamo insieme, così vicino che sentivo il suo respiro nell’orecchio.

Quando sono andato a prenderla  e sono passato sotto il collo della cavalla e lei mi ha fatto le carezze con la testa.

E’ stato un momento così commovente di riconoscimento e tenerezza reciproca da poter racchiudere in sè tutto il valore di questo giorno e di questo posto speciale, gestito con amore e competenza.

 

Grazie di cuore e la nostra passeggiata di mezz’ora sulla stradina sterrata per andare dai genitori, evitando di far arrivare tante macchine sotto il muso sensibile dei nostri amici è il nostro modo per contraccambiare.

Speriamo di tornare presto.

 

Un grande grazie anche a Marco che ci ha accompagnato rendendo indelebili questi momenti con i suoi scatti.

 

Dada Pamela