Incredibile ma questa volta abbiamo preso un treno e ci siamo avventurati fino a Venezia, una magica città sull’acqua!

Giocando intorno al tema dell’anno che verte sul silenzio e tutto ciò che “dentro” il silenzio si può incontrare, ci è sembrato naturale immaginarci a Venezia!

Scendere dal treno dopo aver attraversato un lembo di terra col mare ai lati e ritrovarci sul canale pieno di gente, rumori, colori e tutto ciò che una città così particolare poteva offrirci… per poi perderci nel silenzio assoluto dei vicoli piccoli, caratteristici e davvero poco frequentati.

E così dopo tante riflessioni tra grandi, dopo dubbi e perplessità per una uscita un po’ particolare e molto densa di emozioni, e non proprio dietro l’angolo eccoci fuori dal treno dopo aver visto arrivarci incontro Venezia dal mare!

Scendiamo e di gente ne troviamo, ma non troppa, un po’ di stranieri e turisti in visita come noi.

Ciò che ci lascia affascinati e con gli occhi spalancati sono i mezzi di trasporto: qui tutto viaggia sull’acqua!

Ecco l’autobus, il vaporetto pieno di gente che possiamo salutare dal molo, poi il taxi e le barche personali, ecco che arriva il TNT che trasporta tantissimi pacchi su una barca piatta e aperta… e poi mezzi da lavoro, gondole e persino l’ambulanza!

Eccoci qui, seduti a contemplare l’acqua e tutta quella vita in movimento, traffico, parole, gesti … è tutto nuovo eppure è uno scorrere naturale di un momento quotidiano di cui siamo spettatori.

Quante domande che frullano e si agitano, cerchiamo il Leon sulle bandiere, sulle pietre e lo sguardo spazia in giro curioso, i campanili spiccano un po’ ovunque proprio come ci ha detta Ilaria, la mamma che è venuta a scuola a raccontare del suo vivere e crescere qui a Venezia.

Dopo un po’  ci incamminiamo a guardare i negozi, osservare i colori e gli odori strani di questa città: ci sono i gabbiani che si pavoneggiano e ridono sui ponti, di fianco ai piccioni  proprio come i nostri in giardino, e poi l’odore di alghe e di pesce, quello del cibo e delle piante fiorite.

Scopriamo un parco proprio a 10′ minuti dalla stazione, un giardino circondato dai muri delle case, grande e silenzioso, pieno di stradine e giochi e finalmente le prime corse libere.

Venezia ci ha già conquistato e affascinati dalle tante possibilità così ci dividiamo in piccoli gruppi di otto bimbi e due dade, per andare in cerca di angoli sconosciuti, con la voglia di perderci tra le stradine, anzi le calle, sui canali minori o all’interno dove le numerazioni delle case hanno tre cifre!

Per pranzo ci ritroviamo davanti alla Chiesa di Santa Lucia dove ci attende una sorpresa: una delle nostre nonne  abita proprio qui, a Venezia, ed è venuta ad accoglierci per guidarci,insieme a Don Matteo all’interno della Chiesa e ad un buon pranzo!

Una volta ristorati inizia un vero tour.

La chiesa è aperta solo per noi e Don Matteo ci racconta tutto della Santa che qui è custodita ma soprattutto ci fa andare ovunque, in giro per la chiesa correndo e scoprendo ogni angolo e ogni stanza fino alla più antica cappella, ai dipinti che vi sono contenuti e all’orto che si affaccia sul Canal Grande.

Ogni passaggio tra porticine e corridoi sembra una avventura accompagnati dai racconti e dal calore di Don Matteo che ci guida in maniera davvero fantastica.

Vivere una Chiesa così grande in maniera libera e rispettosa, adatta ai bimbi e alle loro domande e curiosando dove ci portano i piedi, è stata davvero una esperienza indimenticabile.

Rimane il tempo per un gelato e un ultimo saluto a barche e gondole che già il treno ci aspetta per riportarci da mamme e papà, stanchi e soddisfatti.

Con noi rientra anche la nonna così un po’ di Venezia ci accompagna e ci mette meno malinconia.

Alla fine non è stata una gita difficile, ne più faticosa delle altre ma i racconti prima e durante, le emozioni vissute e la particolarità di questo posto li rivediamo ogni mattina nei giochi dei bimbi.

Dada stiamo prendendo il treno, andiamo a Venezia, ma questa volta andiamo fino al Lido per andare la mare, prendiamo una gondola poi torniamo col vaporetto.

Ma prima ci fermiamo a dormire in un bel albergo.

Abbiamo costruito un gioco, Il viaggio a Venezia tra ostacoli e percorsi, nato dai loro racconti e con i loto posti preferiti, perchè così in viaggio ci sono

pro

prio tutti, anche chi per motivi diversi, è restato a casa quel giorno.

Anche noi dade, mentre stavamo sedute con i bimbi a contemplare la laguna e i suoi canali, i suoi riflessi e i particolari personaggi che la animano, ci siamo per un momento perse nell’ idea di rimanere ancora un po’… giusto un tramonto sull’acqua…

Grazie mamma Ilaria per averci data la chiave per godere di  questa meraviglia e aver reso questa gita un’ avventura unica grazie all’entusiasmo della nonna e di Don Matteo.

Dada Pamela