L’anno si sta concludendo ed è interessante osservare i bimbi cercando di cogliere i tanti cambiamenti che hanno fatto. Alcuni di loro sono qui all’Atelier dei Piccoli da un anno, alcuni da due, alcuni da ben di più; per alcuni il “viaggio insieme” continua, per altri invece prende nuove rotte.

In ciascuno di loro, grande o piccolo che sia, l’aspetto che più mi colpisce e mi emoziona è l’elevato senso di appartenenza che hanno raggiunto. E non parlo dell’appartenenza all’Atelier, al gruppo di amici, alle dinamiche e alle routine quotidiane, no no, ciò di cui parlo è “l’appartenenza a se stessi”.

In ognuno di loro, di qualunque fascia d’età, è impossibile non notare con quanta consapevolezza stia imparando ad ascoltare se stesso, a comprendere le proprie emozioni e gusti, ad esprimere opinioni, a scegliere. Tutto questo pian piano li sta aiutando a conoscersi e riconoscersi e a tutelare l’integrità del proprio pensiero, in coerenza con la propria indole ed il personale essere e sentire.

L’impegno dell’intera equipe dell’Atelier è volto proprio a sostenere e stimolare questo percorso volto alla scoperta , al riconoscimento ed al rispetto di ogni singola identità, ed è un riscontro per noi importantissimo ed emozionante vedere che tanto impegno porta a grandi risultati.

L’altro giorno una mamma mi accennava al fatto che probabilmente sarà difficile per il suo bimbo trovarsi a settembre in una nuova struttura, con nuovi amici e nuove educatrici. Ci ho riflettuto a lungo e quello che mi sento di dire al riguardo è che forse sarà in parte vero, i cambiamenti a volte sono ostici e ci vuole un po’ per accettarli e metabolizzarli.

Ogni passaggio di crescita porta con sé le sue spine oltre che i suoi frutti. Ma mi sento anche di poter dire ad ogni genitore che non c’è da preoccuparsi.

Non è lo stare all’Atelier che rende sereni i loro figli, ciò che li rende veramente forti ed equilibrati è il percorso di scoperta di se stessi che hanno fatto e che continueranno a fare, noi li abbiamo semplicemente accompagnati e sostenuti.

Certo, nelle fasi di passaggio potrebbe accadere che arrivino contrasti sonori e sentiti, pianti ed ostinate chiusure… ma del resto perché ci si dovrebbe far andare subito bene tutto?!

Questo però non deve spaventare: i bimbi si stanno solo ascoltando e si prendono la libertà, loro diritto, di esprimersi e di essere coerenti con se stessi ovunque. Le risorse che metteranno poi in gioco per superare le difficoltà, accettare i cambiamenti, trovare nuove strategie di ambientamento e relazione, non faranno altro che renderli più forti e sicuri, più grandi.

Un bambino che non si senta costretto ad accettare tutto passivamente, che si prenda il tempo per mettersi in discussione, comprendere e trovare la via per ritrovare se stesso, mostrandosi nella sua unicità e peculiarità, non può che riempire di orgoglio qualsiasi genitore.

I bambini ci insegnano, ci mostrano quanto siano più forti di noi “grandi”, non vincolati ancora dalle tante sovrastrutture che appesantiscono e inevitabilmente condizionano gli adulti. Non c’è da aver timore, possiamo accompagnarli nelle piccole e grandi sfide che li attendono consapevoli che ne usciranno sempre a testa alta, resi forti dalla sicurezza che dà il sapersi riconoscere, dall’appartenere a se stessi, dall’essere liberi.

Dada Ilaria