Da anni all’Atelier balliamo e questo ormai è risaputo, la musica ci accompagna sempre, con i canti, le filastrocche, i ritmi e appunto con i balli.
Ogni anno però le danze mutano con il mutare delle condizioni e delle esigenze che si presentano.

Quindi, accanto al Silenzio, tema portante dell’anno, si è venuto a creare il bisogno di Integrazione: integrare di bambini con età e bisogni specifici e unici, di bambini provenienti da altre esperienze di nido o materna, l’integrazione di visioni ed esperienze differenti, di punti di vista che apparentemente opposti si vanno a com-prendere, e non ultima l’integrazione di parti di sè, poco esplorate, poco guardate e riconosciute che vi sono in ciascuno di noi.
In questa ottica, a partire da ottobre fino alla fine di giugno, con la danza è stato svolto un lavoro che potesse coinvolgere tutti questi aspetti. Le basi di questo lavoro sono sempre le stesse: la prima, è la bellezza e meraviglia di essere in un corpo, la seconda, più professionale se vogliamo ma comunque necessaria, è quella di offrire un contesto all’interno del quale le cose avvengano da sè, dove bambini e adulti possano immergersi nell’esperienza e viverla sempre nel completo rispetto di ciascuno.

Fatta questa premessa possiamo guardare ora a ciò che è successo: ad ottobre siamo partiti con un gruppo misto, includendo bimbi dai due anni e mezzo fino ai 4 anni di età.

Da questo gruppo eterogeneo, ma simile per molti aspetti (non sono piccoli ma non sono grandi, tutti si trovavano in una terra di mezzo, tra vecchie e nuove competenze, vecchi e nuovi contesti e relazioni), siamo partiti per esplorare il nostro movimento e le nostre emozioni, conoscerci e metterci in contatto. E’ stata offerto un contesto semi strutturato, dove da una prima esplorazione del corpo si potesse poi esplorare una parte meno tangibile ma comunque presente, emotiva e spontanea.

Il punto di partenza infatti è sempre il movimento spontaneo, supportato da musiche diverse, poiché qui si esprime il mondo interiore di ciascuno. E i materiali hanno avuto la loro parte fondamentale: tessuti, piume, elementi naturali, tutto ciò che potesse aiutare l’espressione originale di ciascuno.

Dopo 8 incontri il gruppo era chiaramente a suo agio, ciascuno aveva trovato un suo posto, specifico, differenziato per unicità di carattere ma anche per affinità relazionali e competenze.
A gennaio abbiamo fatto una sana pausa, per permettere al tutto di sedimentarsi e per aiutare l’inizio della psicomotricità.

Fino a febbraio, quando hanno ballato finalmente i grandi della materna: un gruppo piccolo ma concentrato, con una voglia incredibile di fare, di esplorare , di creare, esplosivo come la primavera sa essere. Una voglia di approfondire, ascoltare e scoprire: il contesto offerto è inevitabilmente cambiato, la struttura si è arricchita di stimoli e proposte che permettessero loro di vivere al meglio l’esperienza: l’auto massaggio, il massaggio in coppia, il gioco dello scultore, il gioco degli specchi…

Con grossa meraviglia, al terzo incontro i bimbi hanno chiesto: “Dada, possiamo ballare in mutande?”.

Nessuna richiesta poteva essere più azzeccata, visto che siamo qui per sentire e sentirci.
E così il percorso dei grandi è proseguito in modo fluido, spontaneo, fino a culminare in una espressione corporea unita a musica e colore. Ed ecco che parti di noi sono ora sulla carta, non solo nel corpo, tracce di storie e sensazioni. Infine i piccolissimi… anche loro hanno ballato: piccoli, all’inizio della loro esperienza nel corpo, per loro l’avventura più grande è esserci, imparare a camminare, saltare, rotolare, stare… ogni momento è prezioso, ogni aspetto è una scoperta, ogni emozione è grande, intensa, ogni piccola strutturazione è una sfida.

Tutto ha importanza per i piccolissimi, eppure nessuno di loro si è tirato indietro, e tra risate, gioie, sguardi attenti, qualche paura, ci permettiamo di lasciarci andare, divertirci ed emozionarci.
Ecco, questo è il grande viaggio che abbiamo fatto tutti insieme, cercando di non lasciare indietro nessuno, guardando, ascoltando, vivendo.

Come poteva concludersi la Plenaria Dade di fine anno, dopo un cerchio di parole, emozione, pianti, approfondimenti e vissuti di un anno davvero intenso che ci ha fatto crescere e sperimentare tutte insieme? Ballando!

E come sempre, il finale è questo: grazie di cuore bimbi.

Dada Francesca