Come ogni anno a settembre ci ritroviamo a programmare la formazione e le macro proposte per l’anno scolastico in partenza.

Ci ascoltiamo, accogliamo bimbi e famiglie e poi proviamo a far uscire quello che sarà il filo conduttore dell’anno.

Solitamene ci accompagna per i primi mesi in modo intenso, intorno a quella idea e suggestione sviluppiamo i primi approcci di attività, correlazioni, lavori di Natale e le nostre prime formazioni.

Poi dopo la riapertura a gennaio prende sempre forza un secondo tema, più sottile e più legato ai bisogni specifici che emergono. Non si tratta più di una suggestione ma di qualcosa che si impone alla nostra attenzione, che viene portato dagli eventi e su cui è utile e interessante lavorare.

Ecco allora che la seconda parte dell’anno solitamente intreccia i due filoni in modo da farli andare a braccetto, il primo più per le proposte con bambini e genitori, il secondo è più per un nostro approfondimento.

Quest’anno abbiao sentito subito che il tema di sottofondo, quel qualcosa che fa da collante e allo stesso tempo esige attenzione era la FIDUCIA!

Dopo un anno dove la pandemia ha ribaltato le certezze di tutti, i modi di vivire e di incontrare, le regole sociali e quelle dell’incontro, ci siamo ritrovate a guardarci negli occhi e a fidarci l’una dell’altra prima ancora di aprire le porte dell’Atelier.

Non sapevamo bene come ma avremmo portato avanti questo anno scolastico cercando di arrivare in fondo nel migliore dei modi, affrontando nuovi protocolli che non sapevamo se sarebbero cambiati, peggiorati o ci avrebbero stretto ancora nel nostro modo di vivere e lavorare.

Ci siamo trovate in cerchio per tirar fuori timori e incertezze, idee e sostegno e siamo partite fiandoci delle parole dove non potevano mettere gli abbracci, usandop la meditazione, la musica, la lettura e ogni altro strumento per sentirci un gruppo.

La fiducia ha legato ogni proposta di formazione a partire dalle prime lunghissime giornate di parole tra noi dove c’era bisogno di buttar fuori tutto,  al lavoro di pedagogia sistemica che mette a nudo le proprie difficoltà nel cerchio.

Abbiamo affrontato tante riunioni on line cercando un punto di riferimento in quelle telecamere a volte spente o silenziose, altre volte trovando uno sguardo a cui attacarsi. Partecipare come utenti o come formatrici in questo mondo a distanza non ci piaceva e abbiamo fatto a lungo resistenza ma alla fine ci siamo lanciate trovando persone interessanti e stimolanti e scambi profondi e competenti.

Un punto fermo quest’anno per noi è stato il lavoro con gli animali, in particolare i cani, dove stando all’aperto abbiamo potuto dedicarci alla relazione e all’incontro con chi è così diverso da noi. Attraverso di loro abbiamo giocato a occhi chiusi, a piedi nudi, facendoci guidare dai sensi, dalla autorevolezza e dalla fiducia nell’altro. Ma anche dallo stupore e dal divertimento.

Abbiamo scoperto tante nuove cose e ci siamo conosciute sempre di più, ci siamo fatte domande e cercato nuove risposte.

E infine abbiamo lanciato una sfida all’esterno, un piccolo gioco legato ad un libro che così bene rappresenta il nostro desiderio:  portare la fiducia dentro ogni spazio del nostro lavoro e della nostra vita ma serve uno sforzo consapevole.

Così abbiamo messo la nostra vision sulla prima pagina di 7 libriccini e scritto una nostra idea di fiducia, una suggestione che ora sta girando di mano in mano, ormai lontano dal nostro controllo e che con fiducia, aspettiamo che infine torni da noi ricco di riflessioni nuove.

“Può un’ intenzione diffondere la fiducia tra le persone? TRUST THIS BOOK è un gioco collaborativo dove ogni giocatore ha il compito di pensare, compilare una pagina e passare questo libro a una persona fidata. Il circolo virtuoso che ne segue migliorerà il mondo”

Ecco… noi ci crediamo !

Pamela