Una mattina di ottobre, durante la lezione di capoeira, è venuta a trovarci Nadia, la mamma di
Caterina, portando a scuola un pezzetto della sua cultura brasiliana.
Finalmente abbiamo potuto ricominciare le nostre amate ospitate dei genitori per raccontare insieme un’altro pezzetto di scuola, quella che da casa crea un filo tra noi e voi.
Insieme al dado Walter, in una simpatica coreografia sullo sfondo verde e giallo, i bambini hanno ballato, chiacchierato e osservato: un libro per raccontare della immensa foresta e aprire domande e stupore sui suoi abitanti… cosa mangiano, come si vestono, da quanto abitano li; e poi questa immensa distesa di alberi corre per tutto il Brasile? Ma quanto è grande? Immenso e differente…
E voi quando andate là come ci andate, e dove, cosa trovate? Quante domande e tanti racconti e suggestioni e poi la musica della capoeira tanto amata dai bimbi si è unita a quella della samba: piedi che cercano il ritmo e imparano semplici movimenti, canti, ritmi, strumenti speciali…e infine un dono per suonare anche noi con i colori del Brasile.
Da qui nei giorni seguenti è iniziato un primo viaggio, chiacchierando intorno alla cartina del mondo che abbiamo in sezione: osservandola abbiamo poi steso un filo rosso che parte dall’Italia e arriva fino al sud America. Un viaggio intorno al mondo che si dipana tra territori diversi, animali tipici, fedi, appartenenze, usanze e identità caratteristiche.
Un viaggio che può essere fatto in aereo, in treno, in auto o con la nostra fantasia, seduti sulle
seggioline della stanza dei girasoli. Attraverso il viaggio in Brasile, in Inghilterra, in Francia, in
Polonia o in Africa, pensando ai genitori e ai nonni ,i bambini sono entrati in contatto con diverse realtà e hanno scoperto nuove culture, approfondendo i caratteri di somiglianza e di diversità, in un’ottica di dialogo e valorizzazione di tutti.
Ognuno diventa cittadino del mondo, stimolando la curiosità e la fantasia, si scopre che se in Italia sono le 10.42 in Brasile le persone stanno dormendo. E in Giappone?
Ogni bimbo diventa un viaggiatore, con le proprie esperienze e i racconti delle proprie vacanze, che condivise con gli amici acquisiscono un valore speciale. Un viaggiatore di vita, che si costruisce la propria identità attraverso un percorso di crescita personale. Si parte carichi di curiosità e di emozioni contrastanti e si torna sempre diversi, arricchiti, cresciuti.
Ad accompagnare ogni viaggio non può mancare il kit dell’esploratore: una valigia, un buon libro, una foto, la voglia di camminare e la voglia di fermarsi, la curiosità di scoprire e l’apertura allo stupore. Durante il nostro viaggio sono arrivate tante foto ricordo, che testimoniano esperienze di vita e descrivono attimi, fermati in uno scatto e raccontati dalle parole dei bambini che li hanno vissuti.
Un uccellino chiamato “Pio” diventa un caro amico francese, che viaggiando sul filo rosso fino all’Atelier, si è presentato a tutti i bimbi. Nel momento di rientro a scuola della compagna, gli amici hanno subito chiesto: “Come sta
Pio?”
Il nostro viaggio è appena iniziato, non sappiamo bene la meta finale, ma lo scopriremo strada
facendo con nuove ospitate e nuove idee che arricchiranno il percorso.
“Uno ti dice Buon viaggio
quando ti vede pronto per andare via
e non sa dove vai
e nemmeno perché
ma crede che tu sappia tutto
e invece non sai niente
ma va bene così.
A volte non sai niente nemmeno alla fine,
perché non sai se quella è la fine
o se è solo una tappa.
Allora vuol dire che hai fatto davvero Buon viaggio,
perché sei già pronto per cominciarne un altro”
dall’albo illustrato “Il Buon Viaggio” di Beatrice Masini e illustrato da Gianni De Conno
Dada Tati
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