Durante il mese di maggio i bimbi della Materna hanno ricevuto un invitato da una famiglia dell’Atelier per vivere un’occasione diversa e interessante. Nello spazio esterno dell’azienda di famiglia, molto verde e con un bellissimo pollaio annesso, c’è stata data l’occasione di curiosare, fare merenda insieme e porre tantissime domande del caso!
Attenzione e cura ci hanno incuriositi e ci siamo organizzati per raggiungere il posto durante due mattinate di maggio. Biglietto alla mano saliamo in treno e si parte!
Il tragitto percorso è stato davvero breve, una sola fermata ma ne valeva la pena: una bellissima occasione di goderci un parco diverso, conoscere da vicino galline e galli e fare tantissime domande al papà che ci ha accompagnati in queste due mattinate.
Tutto organizzato, con un ritmo a misura di bimbo e il ritorno programmato per pranzare all’Atelier. Una bella mattinata di sole, bimbi sereni e spensierati pronti all’avventura seppur per qualche ora.
Se non chè… nella seconda mattina di gita… pronti per scendere dal treno e tornare per il pranzo, le porte aimè non si sono aperte!
Tutti bloccati e non avendo avuto il tempo di raggiungere un’altra uscita, il treno si rimette in marcia con direzione finale Stazione Centrale!
Ma come? Abbiamo spinto il pulsante e non si sono aperte le porte! Tutto lampeggia!
Da questo momento in poi i pensieri dei bimbi hanno preso voce più che mai: “Dade pasticcione!”, ” Non torneremo più all’asilo!”, “Facciamo un’altra gita?”, “Stiamo andando a casa?”, ” Dada ma perché il treno non si è fermato?”, ” Perché non siamo scesi?”
Onestamente dopo un primo momento di spaesamento ci scappava molto da ridere!
Ma come, eravamo ben organizzati ed ecco che stiamo andando da tutt’altra parte! Ci siamo rimessi a sedere e abbiamo cercato di dare risposte sensate e veritiere alle tante domande dei bimbi e all’eccitazione che ormai era palpabile.
Stavamo arrivando alla stazione di Bologna, per poi tornare indietro! Nell’imprevisto i bimbi erano stanchi e affamati ma non si son persi d’animo.
Una volta scesi, i loro occhi si sono fatti ancora più grandi e i loro sguardi ancora più curiosi.
Tante persone, tanti binari, valigie di qua’ e valigie di là, odori e profumi provenivano dai negozi e dai bar… Ci sentivamo osservatori ed osservati!
Uomini in divisa sorvegliavano la stazione, un signore correva per non perdere il suo treno, una bambina salutava la sua nonna in partenza… e un capotreno fischiava.
Un gruppetto di bimbi (decisamente stanco) stava attraversando la stazione centrale in modo del tutto non programmato.
Dopo esserci informate su come tornare indietro, ci siamo fatti coraggio cantando e sfruttando le energie rimaste. “Ma io ho fame, io ho sonno, mi fanno male le gambe, ma quante persone che ci sono!”  Che puzza qui dada… Ma guarda quel treno rosso sta partendo!
“Dade vedo i binari grandissimi”… E così pieni di stupore ci siamo diretti verso il nostro trenino.
Piazzale Est, Binario due! Sembrava il titolo di una storia!  Saliti e seduti abbiamo iniziato a ridere e a raccontare mille avventure che avremmo voluto vivere ancora.
“Dada stiamo tornando all’asilo?”
“Si tra poco scenderemo!”
Il viaggio di ritorno è stato sorprendente. Abbiamo attraversato piccole stazioni di cui una sotterranea. Abbiamo “attraversato il buio” e visto moltissimi muri dipinti.
Abbiamo atteso la voce del capostazione che ci indicava nuove fermate dall’autoparlante  e abbiamo tenuto stretta la mano dell’amico stanco e aiutato a scendere chi era un po’ spaesato.
Ed eccoci bimbi, ancora qualche passo e siamo arrivati in Atelier, ora tutti a mangiare!
A volte penso davvero che gli imprevisti siano delle opportunità misteriose che la vita ci offre.
Dada Roberta