Il naso rosso, questa piccola maschera, ha la capacità appena indossata di far apparire immediatamente l’emozione che prevale in quel momento. La maschera svela attraverso la forma e l’energia del corpo. Più si cerca di nascondere più le emozioni crescono e si rivelano. Si percepisce subito di essere visibile dagli altri. È impossibile passare inosservata! Poi il rendersi conto che la propria emozione sia visibile crea già un’ulteriore emozione. E anche a chi la guarda si attiva un’emozione, la quale si esprime, si palesa nel momento della relazione tra i due. Durante questa relazione i diversi livelli dell’espressione e dello sviluppo delle emozioni si intrecciano e si evolvono. Accorgersi della propria visibilità, esprimere, verificare e ricevere le emozioni diventa la palestra quotidiana di questa piccola maschera.
Il/La clown esagera un’emozione, ma non la trascina mai, la esprime intensamente e la esaurisce. Poi sa che la stessa emozione può ritornare, ma sarà un altro momento con altre caratteristiche e l’affronterà creando un contesto diverso, un gioco diverso e soprattutto ci penserà quando sarà il momento! Questo per dire che per la clown ogni momento è unico e si vive intensamente per quello che è. I momenti sono connessi tra di loro per la loro trasformazione e non per il loro condizionamento. Si passa nel momento dopo quando accuratamente si è chiuso quello prima. La clown non ha rimpianti, perché si concentra e si dedica con tutta la sua energia e le sue idee nel momento presente dove si svolge la relazione con gli altri ed è consapevole che l’incontro porta alla separazione che è proprio quella che darà lo spazio ad un nuovo incontro.
Nel prendersi cura della relazione è molto attenta alle emozioni di chi ha di fronte. Si tratta di uno scambio dinamico e per niente prevedibile. Il suo allenamento è quello di essere sempre pronta a creare nuovi equilibri. In questo continuo dare e ricevere esiste un continuo sorprendersi e far sorprendere. Rimette costantemente in moto la sua intenzione di provocare, letteralmente chiamare fuori, e di accogliere. Questo suo impegno centrale commuove chi con attenzione guarda ed è proprio questa connessione profonda ad attivare per quel momento una liberazione da tensioni mentali ed emotive e dona alla relazione la sua forza originaria, appassionante, rigeneratrice.
La clown è empatica con se stessa e con il mondo. Entra in sintonia con le sue emozioni, le sue capacità e i suoi limiti. Affronta ogni momento con consapevolezza, decisione, fiducia e tenerezza. E proprio questa tenerezza, un movimento morbido verso la vita, che la rende essenzialmente empatica con gli altri, provocatrice ma gentile, esagerata ma elegante. La sua attitudine disinibitoria muove l’entusiasmo e la possibilità di percepire le cose ogni volta con un naso attento e pulito!
La clown impara a presentare la cosa facile come difficile e l’impresa difficile come facile. Ambedue situazioni richiedono impegno e precisione. Un’abilità si allena e progredisce con il costante esercizio. Ma anche creare un gioco comico per la riuscita di un’impresa apparentemente facile necessita di una mente inventiva, di propositi chiari e semplici, di una tempistica nelle azioni efficace e di un ritmo dinamico. E perché creare il contrasto di queste due situazioni? Forse perché la clown fa le cose con un impegno serio, ma non si vuole prendere tanto sul serio! Si meraviglia non con le cose che fa, ma con la relazione che riesce costantemente a creare attraverso le sue azioni.
E non si prende tanto sul serio, perché sa che prima o poi un inciampo arriva! Nel suo allenamento si esercita a cadere. Ribaltarsi da una sedia senza farsi male richiede tecnica, giusta disposizione corporea e un pizzico di coraggio. Con l’inciampare, cadere e alzarsi sempre con lo sguardo orizzontale comunicando ogni passaggio emotivo può risultare per chi guarda uno specchio dei suoi propri inciampi. Questo momento empatico provoca la risata che in realtà rilassa e libera dal disagio che ci si prova nella vita dopo un inciampo o una caduta. La clown è in costante attesa degli imprevisti e si prepara per essere pronta a reagire, relazionarsi con loro e trasformarli. E li accoglie con spontaneità che deriva dalla sua attitudine sincera, dalla fiducia alle sue intenzioni chiare e dall’efficienza della sua preparazione fisica e mentale. Vedere come trasforma con ironia e leggerezza un imprevisto può far stimolare negli altri la volontà di adottare il suo sguardo quando arriva un momento inaspettato!
Un’altra abilità che allena costantemente è l’ascoltare, l’osservare e il comprendere le caratteristiche del contesto in cui si trova. Questa sua attenzione meticolosa le fornisce gli elementi che una volta elaborati e trasformati attraverso la sua propria logica li ripropone per poter relazionarsi con gli altri. È consapevole dello spazio fisico e del tipo, della qualità dell’interazione che quello spazio permette e facilita.
È un’attenta osservatrice e studiosa del proprio corpo, delle sue emozioni, dello spazio fisico e delle relazioni nei diversi contesti che l’essere umano crea. La sua preoccupazione è quella di allenare il proprio sguardo per poter accogliere i minimi dettagli in tutto quello che accade nella vita e poi attraverso il suo corpo attivo e creativo di specchiarli al mondo.
Intendere e farsi intendere è la pratica quotidiana della clown. Il contatto con la sua diversità è lo stimolo per voler relazionarsi con il mondo.
Se l’intento della società è quello di essere formata da persone sensibili che percepiscono con chiarezza quello che succede nel proprio corpo e nel mondo, da persone intelligenti che comprendono in profondità gli avvenimenti della vita e riescono a comunicare le proprie emozioni e intenzioni, da persone che curano il buon senso e l’autoironia, allora giocare con il naso rosso già dai primi anni di vita può dare un contributo significativo per questo scopo.
Nell’Atelier dei Piccoli dal 2015 si svolge il laboratorio teatrale che utilizza come strumento la maschera di clown sia attraverso i giochi proposti che dalla presenza fisica della pagliaccia Fischietta che presenzia e anima alcuni degli incontri.
Dada Thea (Theano Vavatziani, attrice, clown, istruttrice di Qi Gong e atelierista all’Atelier dei Piccoli)
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