È settembre…si riparte!

E’ un mese unico e laborioso in tutta la sua bellezza e la sua fatica.
Ci si ritrova con i bimbi che nel frattempo sono cresciuti e le  emozioni sono tante, e poi ci si incontra per la prima volta con tutte le nuove famiglie e si inizia a tessere un filo che ci accompagnerà nel tempo. Conoscere questi nuovi esseri unici, intrecciare con loro fiducia e sostegno, curiosità e sfida e amalgamarli nel gruppo… è  la meraviglia di ogni inizio anno.
E poi  si programma tanto,  l’anno intero, formazioni, progetti, laboratori, gite e nuove opportunità da raccogliere via via.
Sembra di aver da fare per almeno il doppio del tempo  che abbiamo a disposizione eppure le giornate scivolano in un frullo di giochi,  canti, sorrisi, pianti, litigi, parole buffe e tanti confronti.
Oggi ero in un negozio per cercare un pensiero per una bimba piccolina.  Sono rimasta affascinata da confezioni stupende e semplicissime, curate nel dettaglio dentro semplici scatole di cartone. Piccoli blocchi di legno colorato naturale dalle forme insolite con cui  creare all’infinito.
Mi ha fatto pensare alle prime proposte che stiamo facendo ai bimbi, dall’euristico con materiali ” poveri ” e quotidiani con cui sperimentare senza indicazioni, alla costruttività con mattoncini di ogni tipo o ai travasi che affascinano ad ogni età.
Ma anche alla bellezza e semplicità che pervade il loro stare in giardino, creare, dialogare, sperimentare senza sosta.
All’interno del gioco ci sono le seguenti istruzioni che ho trovato illuminati:
” Che cosa accadrebbe se improvvisamente il gioco libero inondasse la terra?
Se magicamente invadesse i cortili delle scuole, le stanze delle case, le strade in tutte le direzioni ma anche gli ospedali, le università, le giungle e gli oceani. Il gioco sarebbe in grado di rendere il mondo un posto migliore? Noi abbiamo la certezza che sarebbe possibile, ma perchè?
Giocare liberamente in modo non strutturato, è connettere. Non intendiamo connettere come collegare un pezzo con l’altro e nemmeno comprendere le regole di un particolare gioco, noi ci riferiamo al connettersi con noi stessi. Per fronteggiare una manciata di pezzi sciolti che aspettano di essere trasformati in qualcosa, perchè io decida cosa, come e a quale gioco giocare oggi. Non potrei mai farlo senza essere me stesso”  (www.grapat.eu)
Un monito a tutti noi a non perdere quello spazio di pura libertà  che è  fondamentale per crescere, apprezzando l’immenso valore di un apparentemente ” far nulla” così come la possibilità di fare a nostro modo all’interno di una proposta strutturata che sia rispettosa tanto degli altri quanto di noi stessi.
Aiutare ogni bimbo a essere sè stesso e accompagnarlo in questo con cura mentre cresce è il nostro più importante sogno.
Oggi prendo in prestito le parole altrui per tessere nuove trame e allora vorrei salutarvi con questo piccolo dialogo da ” Gli anelli del potere”:
Istar ( il saggio) : a volte il nostro cammino ci è  posto davanti da poteri più  grandi dei nostri. In quel momento il nostro compito è  lasciare andare i piedi…”
Nori ” sembra una bella avventura”
Istar ” da soli è  solo un cammino. Le avventure,  quelle, vanno condivise”.
E allora auguriamo un settembre di incredibili avventure a tutti !
Pamela