Cosa ci fanno le nostre tracce dall’Atelier sino a Firenze?

E’ ciò che abbiamo cercato di raccontarci, di scoprire e di riderci anche un po’ su, con l’aiuto di un meraviglioso e irreverente albo illustrato: La traccia, appunto!

Tutto ebbe inizio con un invito, anzi più inviti!

Il primo fu quello arrivato via posta da un gruppo di educatori e artisti che crea eventi in un parco molto speciale: il Parco D’arte Pazzaglia, a Firenze, un po’ fuori città; mentre l’altro ci fu recapitato tramite due biglietti  per trascorrere una intera giornata esplorando l’ultima edizione della fiera del libro, dada Pamela e dada Roberta assieme, tra illustratori e nuove uscite!

Giunto il primo invito abbiamo riflettuto un po’ su come e perchè partire per questa nuova impresa, ma poi la curiosità, la voglia di avventura, l’entusiasmo dei bimbi alla caccia al tesoro artistica promessaci, l’idea di andare in treno come veri viaggiatori coraggiosi…ha vinto! Abbiamo ovviamente detto di si e cominciato a tessere racconti, cerchi e riflessioni intorno alla bellezza, all’arte, ai giardini, alle caccia al tesoro e ai viaggi.

In fiera invece stavamo passeggiando curiose quando l’immagine di una cane, che faceva irriverente la popò, ci ha fatto ridere e fermare davanti a questo illustratore al primo albo illustrato.

La traccia infatti è il primo libro di Tassinari, in arte Tassi, una persona simpatica e disponibile che ci ha fatto una dedica sul libro, ovviamente alla mia cagnolina. Ma veniamo al dunque…traccia…

La storia di questo cagnolino racconta che amava molto il suo quartiere, la sua umana e la sua casa e aveva molti amici che quotidianamente incontrava. Ma la voglia di avventura e di esplorare il mondo là fuori era diventata insistente e così un giorno, zaino in spalla, proprio come noi, con anche il suo osso, proprio come noi che ci siamo portati il pranzo… ha iniziato a lasciare la sua traccia per il mondo.

A modo suo certo, facendo pipì e altro nei posti più buffi e simpatici e strani!

Anche noi abbiamo lasciato le nostre traccia in giro, lasciando la certezza del nostro bel giardino, la mano di mamma e papà e con il coraggio degli amici e delle dade, siamo andati in cerca di nuove esperienze.

In stazione abbiamo fatto un cerchio canterino attirando l’attenzione di molti turisti che ci sono venuti a salutare, a fare domande, stupiti e increduli… le prime traccia del “si può fare!”.

Poi in treno siamo stati attenti a lasciare qualche briciola  di merenda qua e là, qualche urletto a voce alta, qualche emozione ad ogni galleria, qualcosa di cui far parlare  tutti quegli adulti impegnatissimi ai loro telefoni. Ecco le nostre tracce di “ vita e presenza”.

Infine siamo arrivati a Firenze e con l’autobus abbiamo raggiunto il parco.

Che posto magico, pieno di opere d’arte colorate, buffe, molto strane e immaginarie, piene di dettagli, a volte divertenti alcuni incomprensibili.

E qui abbiamo lasciato la traccia più grande: una infinita pazienza e educazione, condita con divertimento, un po’ di sana irrequietezza e tante belle domande.

Già perchè il personaggio che ci ha accmpagnato per il parco non sembrava molto abituato a parlare con una scolaresca così…in erba. “Sapete come funziona l’elettrictà e il fotovoltaico? Questo sono poltrone di riuso create con materiali particolari ma non si possono toccare o forse dopo” e via di corsa tra una parola e l’altra diventando ogni minuto una corsa più comica e surreale…quasi che fossimo dentro il paese delle Meraviglie! In effetti poteva pure essere con questi fantasmi di rame, occhietti colorati, strani albatros e pinocchi e mucche giganti in cui ci siamo arrampicati nonostante tutto!

Sfiniti ma anche divertiti e davvero pieni di complimenti delle dade…abbiamo finalmente fatto una super rapida caccia al tesoro, stupendo tutti per le nostre doti di orientamento, per l’entusiasmo ritrovato e per continuare a chiedere dove fosse infine l’oro?!

Ci voleva assolutamente un pranzo speciale, condiviso e che sapeva di casa, di certezze, di buono…che ci ha ridato energie permettendoci di lasciare altre tracce in giro per il parco e fino al ritorno a casa.

Meravigliosi, attenti, autonomi, gioiosi, stanchi ma con la capacità di resistenza propria di avventurieri in stile Atelier…anche a Firenze ora hanno un po’ delle nostre uniche e speciali tracce in giro per marciapiedi, stazioni, fermate dell’autobus, negozi di cioccolatini e parco giochi!

Come sempre i più grandi ringraziamenti vanno a chi osa affidarci queste meraviglie per farci vivere avventure sempre speciali. Grazie agli avventurosi genitori, insieme stiamo lasciando tracce nel mondo.

Dada Pamela