Non è sempre facile e neppure scontato, venire all’asilo, o alla scuola dell’infanzia, come la chiamano i grandi.
Non solo si è in un posto che non è proprio come a casa, ci sono regole diverse, abitudini completamente differenti, ma ci sono anche tanti bimbi, alcuni molto amici altri meno.
Essere in tanti può essere bellissimo e stimolante, ma talvolta diventa un po’ complicato stare insieme. A scuola si possono fare un sacco di cose, tanti giochi, tante “attività” (questa è la parola che usano i grandi), ma si può anche litigare, ci può essere quella giornata nella quale proprio “non va”: si è nervosi, stanchi, preoccupati, oppure si ha bisogno di andare piano o di andare veloci, si ha bisogno di un abbraccio in più o forse di stare soli… Insomma, ci sono giornate durante le quali è più facile battibeccare che andare d’accordo, per mille motivi.
Qualche giorno fa era una mattina di queste, dove volavano incomprensioni, parole e risate che facevano proprio arrabbiare e dove è scappato anche qualche urlaccio. Serve quindi qualcosa che possa aiutare il gruppo ad ascoltare, ad esprimersi e magari a riconoscersi simili. Facciamo quindi un cerchio, tutti insieme, dove poter mettere al centro come stiamo, cosa ci fa arrabbiare, perchè e quali sono i punti di forza che riconosciamo agli amici.
Osservandoli ci capita più spesso infatti, che per sentirsi accettati e parte di un gruppo, mettano in scena una parte di loro stessi molto forzata che per altro non li rappresenta in maniera reale. Facendo invece luce su quali sono i talenti, le cose belle, i punti di forza di ognuno di loro, raccontati e quindi visti dal gruppo, possiamo restituire loro una giusta immagine, più vera e amorevole.
Ecco allora che è nata spontanea questa proposta che i bimbi hanno deciso di accogliere: sedersi a parlare e dire davanti a tutti “ Mi fa arrabbiare quando lui/lei mi fa questo.” Oppure “Mi fa arrabbiare quando questo o quell’amico/a non vuole giocare con me”…
É’ qualcosa che emoziona, fa un po’ paura, ma è anche molto preziosa. L’emozione galoppa, ma anche l’interesse, la voglia di dirsene quattro è tanta e lo si può fare senza litigare urlando o stuzzicandosi, ma esprimendosi e cercando di ascoltarsi, accorgendosi di essere ascoltati a propria volta, dalle dade e dall’intero cerchio. Certo qualcuno che cerca una via di fuga c’è sempre, ma basta un aiuto, una coccola, o anche una parola ferma, per rientrare nel cerchio. Tutti ascoltano e la dada scrive, su foglietti rossi, ciò che fa arrabbiare, un foglietto per ogni bimbo. Questo cerchio di parola ha entusiasmato molto e serve un ultimo momento per rimettere a posto tutta l’emozione che si è sollevata.
Guardiamo quindi insieme Pezzettino, il libro di Lionni che parla di un viaggio per accorgersi di essere ciò che si è, spargiamo tanti pezzetti di carta calorata in giro per la stanza: stracciamo la carta, la lanciamo, la facciamo diventare coriandoli, ci giochiamo un per un po’ e poi, con chi ne sente il bisogno, scegliamo i pezzettini che più ci piacciono, da incollare al nostro foglietto rosso. Riprendiamo i pezzetti di noi che abbiamo sparso dietro ad un’emozione, dietro ad una parola che non ci è piaciuta e la facciamo diventare parte di un qualcosa di prezioso. Tutti i foglietti sono quindi diventati parte di un libretto rosso, che rimarrà con noi per un po’ per accompagnarci in nuove riflessioni e nuovi riconoscimenti.
Dada Francesca e Dada TittiC
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