Occhi grandi per scrutare ed osservare il mondo, importanti silenzi, sonore risate e cuore aperto.
Qualche mattina fa in un momento libero aspettando il pranzo, la mia attenzione ricade su un gruppo di bimbi che organizza un gioco in un angolo della stanza. Gli amici del nido sono già a tavola. Ci troviamo dai Girasoli, stanza grande e luminosa al primo piano delle Aquile.
Un paio di bambine giocano “al mercato” al lato opposto.
La mia attenzione però viene interrotta al “Dadaaaa vieni? Perchè io sono l’unico maschio qui !Vieni ?”
Mentre mi avvicino dico: “Vengo volentieri ma io non sono un maschio, sono una femmina, rimani comunque l’unico maschio in questo momento…”.
Lui mi guarda perplesso per qualche secondo poi esclama: “Va bhe facciamo che sei un maschio! Vieni a giocare qui? Ti invito a casa mia!”.
Inizia così un viaggio, il mio viaggio improvvisato affidandomi alla sua fantasia.
Per prima cosa divento un maschio appunto e mi dice che sono un suo ospite e che posso scegliere la merenda da mangiare. A casa sua gli ospiti decidono le merende.
In un attimo ci ritroviamo nella sua cameretta, a mangiare biscotti al miele e a bere latte di riso. Un mobile di legno con il tetto rosso diventa un lato della sua camera con la finestra aperta da cui osserviamo i giochi degli altri bimbi.
L’altro lato è occupato da cuscini lunghi e larghi che fanno il suo letto. Poco dopo “bussano alla porta” e si affacciano cinque bimbette sorridenti che sono venute a trovarci.
Con sè hanno teli, borse, bambole e organizzano subito una festa. Mi dicono che sono ora una femmina e che devo indossare il vestito da ballo.
Mi portano un telo da mettere sulla testa e divento subito dopo la regina del castello. Anche il bimbo si unisce a questo nuovo gioco e grida: “Siamo al castello ! Io prendo la spada per sconfiggere il mostro, ti difendo io!”
Ma all’improvviso arriva una strega (si unisce una bambina che era prima al mercato) mi tocca la spalla con un pomodoro e grida: “Un incantesimo per te!Muori! Subito!”
Rido e chiudo gli occhi .Una bambina mi copre subito con un telo, dice “per non prendere troppo freddo” E mi mette sulla pancia una bambola.
Il bimbo esce dal castello sfida il mostro, qualche salto, due-tre urlacci e torna tutto orgoglioso:” Il mostro è scappato, tutti al sicuro!”
Una bimba mi porge una tazzina e dice a tutti i presenti che se la bevo posso tornare in vita… io resto immobile e capendo il gioco un’altra piccola protagonista di questo momento avvicina al mio viso la tazzina facendomi bere.
Sono viva! Il bimbo nel frattempo prende un cappello lo mette sul mio capo, togliendomi “la corona” e dice : “…ma sei tu il mostro!Ti devo sconfiggere! Viaaaaa!”
Rido, ora sono un mostro e devo assolutamente salvarmi la pelle!
Una bimba arriva subito in soccorso, fa finta di lanciare un liquido e dice che l’incantesimo è finito ora sono tornata un maschio!
Oh che confusione, rido, li osservo, in pochi minuti era accaduto tutto questo!
I bimbi ora sistemano il castello e dicono che le dade non possono entrare … che sono grande e che sono una femmina!
Mi siedo distante e li osservo. Sono passati davvero pochi minuti e dobbiamo ora prepararci al pranzo.
Ammetto che raramente i bimbi ci coinvolgono nei loro giochi e nelle loro avventure, sanno che ci siamo, che li guidiamo, sosteniamo ma non occupiamo più spazio del dovuto nel loro vissuto. Il loro mondo è delicato e avventuroso, a volte ricco di sfide e di provocazioni, altre di coccole e leggerezza.
Si fa la lotta, si muore, si rinasce, si cura, si difende, si ride, si piange e si viaggia.
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