Quest’anno abbiamo scelto una piccola filastrocca in rima che ci accompagnasse per tutto il percorso, intitolata “Zolla di terra”, dalla raccolta “Filastrocche albicocche” di Massimo Montanari, un momento di stupore prima di ogni incontro, nell’attesa di trovare e ritrovare l’argilla in tutte le sue forme.
I primi tre incontri i bambini hanno trovato su un telo al centro della stanza un grande blocco di argilla da 25 Kg, da poter conoscere ed esplorare con il corpo…
Ognuno ha avuto modo di approcciarsi a questo materiale per esplorarlo, con i propri tempi e modi… in molti hanno provato a salire sul blocco con i piedi, altri ne hanno staccato dei pezzi per poterli modellare a loro piacimento, utilizzando anche piedi e gomiti per schiacciarli, altri hanno deciso che non era ancora il momento giusto per loro, magari sarebbe stato la prossima volta.
La maggior parte dei piccoli del nido ha preferito restare nei pressi del blocco di argilla, avvicinandosi pian piano, con delicatezza… staccando dei piccoli pezzi con le mani e magari schiacciandoli sotto i piedini, sempre con gli occhietti pieni di meraviglia!
Mentre i più grandi hanno potuto dare vita a creazioni sempre più complesse, da grandi vulcani a piccole “case albero”, gnomi o ceramiche, oppure trasformando direttamente il grande blocco di argilla.
Negli incontri successivi i bambini hanno trovato il grande blocco trasformato in tre o quattro blocchi più piccoli, e diversi strumenti (mattarellini, coltellini di plastica, bastoncini di legno, rotelline) con i quali hanno potuto staccare dei pezzi più facilmente, appiattire o schiacciare, decorare le loro creazioni o semplicemente, pensando ai piccolissimi, lasciare segni e tracce sull’argilla.
Ogni tanto arrivava la pioggia sotto forma di acqua nebulizzata da uno spruzzino, per ammorbidire l’argilla e creare un’ulteriore consistenza e sensazione tattile e olfattiva, perché così si poteva sentire ancora più forte e persistente l’odore dell’argilla.
Gli ultimi incontri con l’aiuto di piccole grattugie abbiamo provato a ridurre in polvere dei blocchetti di argilla fatti seccare al sole, e con la pioggerella nebulizzata dallo spruzzino (che piace sempre tanto) l’abbiamo resa facilmente spalmabile su dei grandi fogli!
Allora grazie argilla, che ci fai capire che le cose possono cambiare, si possono modificare o trasformare, ma l’essenza rimane.
Dada Giulia
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